Il contributo ambientale è una forma di finanziamento, prevista dal D.M. 82/2011 per coprire tutti i costi, dalla raccolta al recupero, degli PFU. Grazie al continuo efficientamento del Sistema di Gestione il contributo è diminuito sensibilmente negli ultimi due anni e l’industria del riciclo si sta rafforzando.
Il contributo ambientale, che copre i costi relativi al ritiro, trattamento e avvio a corretto recupero degli PFU (92%) e alla gestione del sistema informatico e amministrazione del Fondo (8%), è modulato sulla base di 11 categorie di pneumatici ma è importante sottolineare che l’83% proviene dagli autoveicoli (categoria B1).
L’importo del contributo è determinato ogni anno dal Comitato per la gestione degli PFU in relazione agli effettivi costi di raccolta e riciclo degli pneumatici provenienti dai veicoli a fine vita. Tra il 2012 e il 2013 il contributo è cresciuto leggermente per poi ridursi drasticamente nel 2014: il prezzo, riferito ad esempio ad un’automobile, è pari a 3,95 per i quattro pneumatici più la ruota di scorta.
Il costo medio per la raccolta e l’avvio al riciclo in Italia si attesta intorno a 266 euro per ogni tonnellata gestita ma si differenzia di Regione in Regione. Passa, infatti, dai 240 euro per il Piemonte ai 287 per la Sicilia o il Friuli Venezia Giulia. Sul costo effettivo di gestione influiscono diversi elementi di carattere logistico e operativo come la dislocazione territoriale o la presenza o meno di impianti per il trattamento e il riciclo degli PFU.